15/10/2013

11-12 ottobre 2013: ondata di freddo e neve a bassa quota

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Si tratta di una delle più importanti ondate di freddo sull’Italia settentrionale degli ultimi decenni per quanto riguarda la prima metà del mese, per le nevicate fino a quote basse (<500 m) nelle Valli Alpine e per gli accumuli considerevoli. Per alcune località sono stati superati alcuni primati relativamente recenti per gli accumuli durante nevicate precoci. Notevoli sono stati i danni alla vegetazione a causa degli alberi ancora fogliati… tutto questo sarà analizzato in questo articolo! NB: si ringraziano tutti gli utenti del forum meteonetwork per le loro importanti segnalazioni!

Tra il 9-10 ottobre la situazione in Europa è davvero particolare: in pieno Oceano Atlantico assistiamo ad una imponente risalita dell’Anticiclone delle Azzorre verso l’Islanda e la Groenlandia meridionale. Questo movimento della figura altopressoria favorisce una discesa di aria artica verso le medie latitudini e quindi verso il Mediterraneo occidentale: Italia, Francia e Germania in primis. L’aria fredda scorrendo sulla terra ferma e sfruttando l’elevato gradiente termico verticale sarà in grado di creare le condizioni per un fronte perturbato in arrivo da ovest, seguito da aria decisamente più secca. Gli effetti sono chiari: mentre il Piemonte meridionale sarà in ombra pluviometrica (cioè le Alpi formano una barriera naturale che ripara certe zone dalle precipitazioni) e sarà interessato solo da un fronte temporalesco in discesa da NW verso SE, tutto l’arco Alpino e le zone pianeggianti del nord est a partire dalla Lombardia saranno interessate da fenomeni temporaleschi intensi con un rapido calo della quota neve, fino a livelli di fondovalle (anche sotto i 500 m).

Il giorno seguente si verifica un cut-off della saccatura, cioè il flusso che la alimenta viene interrotto e quindi la goccia fredda si isola, garantendo ancora tempo perturbato. In particolare avremo un maggiore coinvolgimento con fenomeni in risalita da sud del Canavese, Valle d’Aosta orientale e Valsesia. La neve si spingerà fino a 600-700 m con accumuli considerevoli oltre i 1000 m. Nella notte tra il 12 e il 13 ottobre avremo una ripresa del maltempo a causa di un fronte perturbato in arrivo da ovest verso le Alpi, il classico sfondamento, cioè una perturbazione atlantica che impatta contro le Alpi: i fenomeni saranno più intensi in Valle d’Aosta occidentale e lungo la dorsale di confine con Francia e Svizzera. La depressione centrata inizialmente sulla Francia settentrionale andrà a colmarsi nei giorni successivi.

Prima parte del peggioramento – 10 ottobre 2013
Fin dal mattino il peggioramento si manifesta con una copertura nuvolosa via via più compatta al Nord, mentre il meridione comincia a risentire degli effetti della rimonta calda, in risposta da sud alla saccatura fredda entrante. Una fra le prime zone del Nord-Ovest ad essere colpita dalla perturbazione è stata la Valle d’Aosta occidentale (mentre oltralpe, in Svizzera ed in Francia, la quota neve era in continuo calo fino a 600-700 m). Ecco la webcam del Piccolo San Bernardo a 2188 m: già nelle ore centrali della giornata la quota neve cominciava a calare fino a 2000 m!

Contemporaneamente tutte le zone Valdostane di confine cominciano ad essere imbiancante dai 2000 m ca, anche se i fenomeni saranno piuttosto limitati; dal tardo pomeriggio entrerà il foehn che inibirà eventuali precipitazioni e il cielo si rasserenerà. In concomitanza con la fine delle nevicate assistiamo all’entrata del fronte freddo da NW, che provoca un brusco calo della temperatura, anche di 7-8°C! Ecco un nuovo scatto del Piccolo San Bernardo, una volta esauriti in fenomeni: notare la temperatura indicata (in basso), che ha già oltrepassato i -5°C.

Seconda parte del peggioramento  – 11 ottobre 2013
A partire dal pomeriggio assistiamo alla formazione di temporali sul nord-ovest, dapprima nella valli torinesi. Questi temporali, insieme ad un flusso più umido proveniente da sud alle medie quote, destabilizzano ulteriormente l’aria e facilitano la nascita quindi di nuovi nuclei a macchia di leopardo. La quota neve subisce un deciso calo fino a 1600 m nel torinese, anche se i fenomeni si sposteranno subito lungo una direttrice N-S. Infatti I principali modelli matematici prevedevano le maggiori precipitazioni fra Valle d’Aosta meridionale e orientale (Valtournenche, Val d’Ayas, Val di Gressoney e Val di Champorcher) e Ossola (in particolar modo Valsesia) per Stau da sud. Nelle suddette zone le prime precipitazioni si avranno a partire dal tardo pomeriggio, dopo un avvio a singhiozzo. Ecco un bellissimo scatto della webcam di Pian Pera a 2307 m in Val d’Ayas: notare le virghe di neve (fasci bianchi sospesi in aria):

Intanto in pianura, il sistema temporalesco, nato nel torinese, traslerà definitivamente verso nord andando a colpire le zone sopracitate. Ecco una sequenza del radar intorno alle 24, quando la quota neve era in netto calo, fino a 1000 m in Valle d’Aosta e fra 800-900 m in Valsesia.

La mattina successiva in Valle d’Aosta orientale la neve ha imbiancato a partire dai 700 m circa, andando a depositare un manto piuttosto consistente oltre i 1000 m. Ecco alcuni dati delle principali località della Valtournenche (della quale abbiamo dati certi):
– Antey Saint Andrè (1047 m): 25 cm
– Antey Saint Andrè – Buisson (1126 m): 30 cm
– A Torgnon (1350 m) cadono circa 30 cm con una temperatura minima di +0.2°C (foto: Victor Perrin):

– Conca di Chamois (media Valtournenche): in paese a Chamois (1815 m) cadono circa 35 cm, mentre al Lago Lod (2018 m) il grafico del nivometro riportato di seguito registra 50 cm (22 mm accumulati)  come altezza massima:

– Fontana Fredda (2472 m): 55 cm. Ecco uno scatto della webcam collocata in cima al colle che mostra tutta la media/alta valle del Cervino innevata: 

– Cervinia (2025 m): essendo questa località posta nella parte più alta della valle, il fattore orografico ha inciso molto: le precipitazioni hanno avuto più difficoltà nel raggiungere il paese e quindi l’accumulo è decisamente più basso: circa 20 cm accumulati (= 9.6 mm). Ecco una foto dell’abitato la mattina del 12/10 realizzata da Matteo Cermelli:

– Plan Maison (2566 m): 37 cm. Questa località si trova lungo la dorsale, 500 m più in alto di Cervinia ed ha beneficiato maggiormente dello stau da sud. Ecco uno scatto della webcam che ci mostra i giochi di luce con la neve la mattina seguente:

Accumuli notevoli sono stati registrati anche nelle altre due valli orientali, val di Gressoney e val d’Ayas. Ecco qualche dato: Gabiet (2379 m): 37 cm, Ayas Aventine (2080 m): 20 cm, Gressoney La Trinitè (1642 m): 20 cm. Ecco uno scatto della webcam del Passo Salati (2971 m) sullo spartiacque fra Valle d’Aosta e Ossola: da notare sono i fenomeni temporaleschi sullo sfondo.

Tuttavia le zone valdostane che hanno fatte registrare i maggiori accumuli sono le vallate del Gran Paradiso e in generale la parte meridionale della regione. Ricordiamo:

  • Cogne – Grand Crot (2279 m): 49 cm (temp minima: -6.5°C)
  • Cogne Lillaz (1613 m): 48 cm (temp minima: -2.1°C)
  • Fenis – Lavodilec (2250 m): 48 cm (temp minima: -7.2°C)
  • Champorcher – Rifugio Dondena (2181 m): 34 cm (temp minima:-6.3°C)

Accumuli decisamente minori si sono avuti in Val di Rhemes (10 cm a 1800 m) e in Valsavarenche (17 cm ai 2147 m di Orveille) e anche nelle vallate occidentali (zone del Bianco) dove sono caduti mediamente 15-20 cm oltre i 2000 m.

12 ottobre 2013
Tuttavia l’ondata di maltempo non si concluderà velocemente, in quanto il tempo nel bacino del Mediterraneo sarà condizionato ancora per qualche giorno dalla depressione che andrà a colmarsi a nord delle Alpi. La strada verso l’Italia rimane sbarrata quindi alle perturbazioni. Dal primo pomeriggio dell’11 ottobre si ha un repentino peggioramento del tempo nuovamente su Valle d’Aosta e su Verbano-Ossola. Assistiamo al classico sfondamento di una perturbazione in arrivo da NW, che andrà ad impattare contro l’arco alpino. Questa volta la zona maggiormente premiata sarà la Valle d’Aosta occidentale insieme a tutta la dorsale di confine fra Svizzera e Francia. Le precipitazioni riprenderanno quindi, spostandosi da ovest verso est. La neve comincia a cadere inizialmente oltre i 1500 m, per poi abbassarsi durante la nottata fra l’11 e il 12 a 1100 m. Buona neve cadrà anche a Cervinia che accumulerà 15 cm con temperature comprese fra -2 e -4°C. Ecco un nostro scatto nel pomeriggio dell’11 ottobre proprio a Cervinia (2025 m), durante l’inizio della nevicata:

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Come già accennato prima, la valle d’Aosta occidentale è stata maggiormente premiata. Mentre sulle zone orientali la quota neve si attestava intorno ai 1200 m,qui la neve cadeva a partire dai 700 m, imbiancando da 800 m. Degno di nota è l’accumulo rilevato dal nivometro di Courmayeur Ferrache (2290 m) che accumula circa 30 cm, fino ad arrivare a 61 cm al suolo!

Dalla mattinata il cielo si aprirà definitivamente, lasciando spazio al sole. Ecco, per concludere il nostro reportage, tre nostre foto scattate in Valtournenche, precisamente nella conca di Chamois, rispettivamente a 2018 m, 2230 m e 2250 m:

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