28/02/2023

In Valle d’Aosta mai così secco e con poca neve da oltre 100 anni | Anno 2022

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Il 2022 in Valle d’Aosta: il più caldo di sempre e il più secco da un secolo

  • Anno più caldo dall’inizio delle prime misurazioni strumentali di temperatura (1818) con +1,8°C di anomalia rispetto alla media 1991-2020: temperatura media di 13,7°C a Saint-Christophe (544 m) e 1,7°C al Passo del Gran San Bernardo (2479 m)
  • Anno più secco dal 1921 a livello regionale con 1184,4 mm al Passo del Gran San Bernardo, pari ad un deficit del -52%

Immagine 1.  Andamento delle temperature medie giornaliere nel 2022 a Saint-Christophe: evidente la maggiore frequenza delle aree in rosso (temperature sopra la media 1991-2020) rispetto a quelle in blu (temperature sotto la media). Le linee più sottili indicano gli estremi più elevati dal 1974: in rosso le temperature massime (più volte superate nel 2022) e in blu quelle minime. (Fonte ARPA Valle d’Aosta).

Immagine 2.  Andamento delle temperature medie annuali al Passo del Gran San Bernardo (2479 m) dal 1818 al 2022: si tratta della più longeva serie storica delle Alpi con oltre 200 anni di dati preziosissimi, utili per comprendere il cambiamento climatico ad alta quota sulle nostre montagne. Con una temperatura media di 1,7°C il 2022 è stato di gran lunga l’anno più caldo della serie, superando di ben 0,7°C il precedente primato (1,0°C) fatto registrare nel 2020 e nel 2015. Osservando il grafico si può apprezzare la tendenza all’aumento delle temperature a partire dagli anni ’20 del Novecento, divenuto poi più rapido e marcato dalla fine degli anni ’80 come riscontrato anche nelle altre serie storiche di temperatura del Nord-Italia. E’ notevole osservare come la temperatura media annuale attesa nel periodo 1991-2020 (-0,1°C) prima del 1989 mai era stata toccata in 171 anni se non nell’isolato caso del 1822, mentre negli ultimi 34 anni questo valore è stato raggiunto o superato 21 volte ed è dal 2013 che non si registra un anno sotto la media.

Immagine 3.  Andamento annuale dei totali pluviometrici dal 1901 al 2022 al Passo del Gran San Bernardo: l’anno appena trascorso, con 1184.4 mm, ha fatto registrare l’accumulo annuale più basso dell’intera serie, leggermente inferiore rispetto al precedente primato del 1921 (1205,1 mm). Altrove in Valle d’Aosta il 1921 rimane l’anno più secco noto, tuttavia la siccità ed il deficit pluviometrico che affliggono la Valle d’Aosta ed il Nord-Ovest italiano non vanno cercati solo nel 2022 ma hanno origine già dal 2021: addirittura nella serie del Gran San Bernardo gli ultimi tre anni si posizionano tutti tra i sei meno piovosi dal 1901 (1° posto il 2022, 3° posto il 2021 e 6° posto il 2020) per un deficit triennale che non ha alcun precedente in questa zona.

Inverno 2022/2023: siccità e temperature anomale continuano, mai così poca neve al suolo a febbraio

Dopo l’anno meno piovoso da un secolo ed un deficit pluviometrico negli ultimi 2/3 anni che probabilmente non ha precedenti storici, l’inverno 2022-23 in Valle d’Aosta non è stato fino ad ora molto clemente e anzi, le situazione meteorologica di questi ultimi mesi ha ulteriormente contribuito ad aggravare le condizioni di siccità. A parte un discreta nevicata nella 1° decade di dicembre, seguita da un’altra fase nevosa nella prima metà di gennaio con due eventi principali che però hanno coinvolto principalmente i settori occidentali e settentrionali, non si registrano ulteriori nevicate degne di nota. Particolarmente deficitario di apporti nivo-pluviometrici risulta essere febbraio, ciò a causa della reiterata presenza di un vasto campo d’alta pressione incentrato sull’Europa Occidentale che ha garantito giornate asciutte e soleggiate per gran parte del mese sulla regione, con temperature ampiamente sopra media che hanno contribuito alla parziale fusione del già esiguo manto nevoso al suolo, tanto che mai prima d’ora, negli ultimi 25 anni almeno, è stata presente così poca neve a fine febbraio sulle montagne della Valle d’Aosta.

In particolare il 20 febbraio è stata la giornata più calda dell’inverno in quota, con zero termico eccezionalmente salito intorno a 3800-4000 m. Ecco le temperature più alte misurate oltre i 3000 m in Valle d’Aosta e sui settori di confine:

  • +9,1°C sul Glacier du Pisaillas a 3119 m (Bonneval-Sur-Arc, FR)
  • +5,1°C sulla Gran Vaudala a 3172 m (Ceresole Reale, TO)
  • +4,5°C circa sul Monte Bianco ai 3472 m di Punta Helbronner (Courmayeur)
  • +4,1°C sul Ghiacciaio del Rutor ai 3360 m del Bivacco Camardella (La Thuile)
  • +3,0°C sul Ghiacciaio del Plateau Rosa a 3488 m (Valtournenche)
  • -3,2°C sul Monte Rosa ai 4554 m della Capanna Margherita (Alagna Valsesia, VC)

Sia alla Capanna Margherita che alla Gran Vaudala si tratta del 3° valore di temperatura più elevato misurato nell’inverno meteorologico (1 dicembre – 28 febbraio) dall’inizio delle rispettive serie storiche nel 2002.

Immagine 4.  Andamento delle precipitazioni totali cumulate a febbraio a livello medio in Valle d’Aosta dal 2000 ad oggi: fino ad oggi (24/2) il 2023 risulta il febbraio meno piovoso della serie (<5 mm cumulati), similmente a quanto avvenne nel 2005 e nel 2012. (Fonte ARPA Valle d’Aosta).

Immagine 5.  Andamento del manto nevoso a Saint-Rhèmy-en-Bosses (2018 m) nel 2022-23 a confronto con la media 2001-2020 e gli estremi dal 2001: la linea azzurra indica l’altezza della neve al suolo nella stagione in corso, la linea grigia rappresenta il valore medio, la linea rossa il massimo e la linea blu il minimo. E’ possibile notare come in questi ultimi giorni il manto sia sceso intorno ai 30 cm risultando inferiore al minimo noto in questo periodo dell’anno dall’inizio della serie storica di dati nel 2001. (Fonte ARPA Valle d’Aosta).

Immagine 6.  Andamento del manto nevoso a Gressoney-Saint-Jean (2038 m) nel 2022-23 a confronto con la media 2001-2020 e gli estremi dal 2002: la linea azzurra indica l’altezza della neve al suolo nella stagione in corso, la linea grigia rappresenta il valore medio, la linea rossa il massimo e la linea blu il minimo. E’ possibile notare come in questi ultimi giorni il manto sia sceso intorno ai 30 cm risultando inferiore al minimo noto in questo periodo dell’anno dall’inizio della serie storica di dati nel 2002. (Fonte ARPA Valle d’Aosta).

Immagine 7.  Andamento del manto nevoso a Pré-Saint-Didier (2044 m) nel 2022-23 a confronto con la media 2001-2020 e gli estremi dal 1998: la linea azzurra indica l’altezza della neve al suolo nella stagione in corso, la linea grigia rappresenta il valore medio, la linea rossa il massimo e la linea blu il minimo. E’ possibile notare come in questi ultimi giorni il manto sia sceso intorno ai 90 cm risultando inferiore al minimo noto in questo periodo dell’anno dall’inizio della serie storica di dati nel 1998. (Fonte ARPA Valle d’Aosta).

Un importante parametro per identificare la carenza idrica è rappresentato dallo Snow Water Equivalent (SWE): la stima di questo indice consente di conoscere la quantità totale di acqua presente nella neve. Ciò ha profonde implicazioni per la gestione della risorsa idrica, specialmente alla luce degli impatti che la crisi climatica ha sulla disponibilità d’acqua e i suoi molteplici usi: umano, agricolo ed energetico. La neve che si accumula in inverno è, infatti, acqua che useremo in estate. Lo Snow Water Equivalent viene calcolato conoscendo la porzione di territorio occupato dalla neve (SCA) e la distribuzione spaziale dell’altezza e della densità del manto nevoso. Queste sono modellate a partire dalle misure automatiche dei nivometri e da misure eseguite da rilevatori manuali (rilevatori AINEVA, Corpo Forestale, Meteomont, ecc.). La modellizzazione si basa sulle relazioni che esistono tra le proprietà della neve e la morfologia del territorio (ad esempio l’altezza della neve aumenta all’aumentare della quota).

Immagine 8.  Evoluzione stagionale dell’equivalente idrico nivale (Snow Water Equivalent) in Valle d’Aosta rispetto alla media degli anni idrologici passati. Nel grafico la linea rossa indica la media dal 2002 e l’area grigia ne indica la variabilità. In blu sono riportati i valori di SWE della stagione in corso, le barre nere verticali indicano l’incertezza delle simulazioni; i valori sono espressi in milioni di m3Si può notare come il valore attuale (circa 400 m3) stimato a fine febbraio sia inferiore al minimo (indicato dal limite inferiore dell’area grigia) noto dall’inizio della serie storica nel 2002. (Fonte ARPA Valle d’Aosta).

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