Nella giornata del 6 febbraio 2021 un fenomeno davvero particolare ha interessato le montagne del nord-ovest: la neve si è tinta di rosso, creando un’atmosfera quasi magica e surreale. In tantissimi ci avete inviato le vostre foto, da Sestriere a Cervinia, passando per Courmayeur e La Thuile, tutte con un denominatore comune: l’insolita colorazione del manto nevoso.
SPIEGAZIONE DEL FENOMENO
La neve ”rossa” è un evento non così raro come si possa pensare per le nostre montagne; tale fenomeno è causato generalmente ad una bassa pressione in risalita dal nord-Africa verso il Tirreno o il Ligure. Associato ad una depressione è sempre presente un richiamo di aria calda meridionale; quando tale depressione si forma alle basse latitudini (molto a sud, grosso modo sul nord-Africa), essa andrà a richiamare aria mite da Marocco e Algeria, in corrispondenza del deserto del Sahara. Proprio questo passaggio sarà fondamentale, perchè verrà favorita la dispersione verso l’alto dei granelli di sabbia nel deserto, i quali verranno poi trasportati alle più alte latitudini.
Nel nostro caso è andata esattamente così: una depressione si è formata in corrispondenza dello stretto di Gibilterra, tra Algeria e Marocco ed in queste ore (serata di sabato 7 febbraio) sta muovendosi verso nord, favorendo il trasporto della sabbia in quota fino all’area baltica, fra Danimarca e settori meridionali di Svezia, Norvegia e Finalndia. Una volta trasportata verso nord, la sabbia poi ricade al suolo per gravità, grazie alle precipitazioni in seno al minimo di bassa pressione.

Previsione per le 18 UTC di sabato 6 febbraio 2021: si nota l’estensione della sabbia in quota raggiungere l’area Baltica, con ulteriore espansione verso nord nelle ore successive.

Immagine Satellitare scattata durante la mattina del 6 febbraio 2021: si nota molto bene la sabbia sospesa in quota trasportata dai forti venti verso l’Italia e l’Europa.
Come già ribadito, il fenomeno della neve rossa non è poi così raro; ciò che stupisce è il momento dell’anno in cui avviene; più frequentemente può succedere di osservare sabbia tra la pioggia o la neve in autunno, quando i contrasti fra masse d’aria sono più estremizzati e spesso gli affondi perturbati riescono a generare poderosi richiami di aria calda da sud, proprio dal nord-Africa. Durante l’inverno invece questo fenomeno è decisamente più raro e ciò che stupisce della giornata odierna è la quantità di sabbia caduta al suolo (e continuerà a cadere per le prossime 24 ore almeno).
Il fenomeno spesso si può apprezzare bene osservando i diversi strati che compongono il manto nevoso al suolo; si potranno notare una o più bande giallo/rosate, corrispondenti a diverse nevicate osservate in momenti successivi durante la stagione invernale o autunnale:

Immagine Satellitare scattata durante la mattina del 6 febbraio 2021: si nota molto bene la sabbia sospesa in quota trasportata dai forti venti verso l’Italia e l’Europa.
FOTO e TESTIMONIANZE DELL’EVENTO
Riportiamo alcune foto davvero significative dell’evento scattate sulle Alpi tra Piemonte e Valle d’Aosta:

Sestriere (TO), arrivo della seggiovia Banchetta a quota 2555 m; oltre alla scarsità della neve, si nota una colorazione rossastra del manto presente (foto di Vittorio Gribaudi)

Colle Bercia (TO) a quota 2200 m, in Alta Val Susa; la sabbia al suolo e quella dispersa in quota creano una colorazione particolare (foto di Daniele Piscino).


Due immagini della webcam a Cervinia Plan Maison (AO), quota 2566 m; si nota anche qui la colorazione della neve.

Due scatti dalla Val Ferret, alle pendici del Monte Bianco in Valle d’Aosta (fonte instagram ”Foyer Val Ferret” e ”gas.tone391”)

Depositi di sabbia ben visibili anche dalla webcam di punta Helbronner a quota 3462 m in Valle d’Aosta.

Due foto molto significative di Chiara Zenato dalle piste di Crevacol (AO), Valle del Gran San Bernardo.

Neve decisamente rossastra a La Thuile (AO) al passaggio dello spartineve.





Cinque foto davvero incredibili dalla Vallee Blanche, sopra Chamonix, lato francese del Monte Bianco.

Neve rossastra sulle piste anche a Zermatt (Svizzera, foto di Marek Gasparik) e sui Pirenei (foto di Mètèo Pyrenèes).