TENDENZA METEO 14 – 22 NOVEMBRE 2024
La settimana che ci ha traghettato verso la seconda decade di novembre si è aperto con un improvviso afflusso di aria fredda da est, capace di regalare la prima neve in montagna dai 800-1000 m circa e le prime gelate diffuse in pianura. Abbiamo assaporato condizioni invernali a tutti gli effetti, le quali proprio nella giornata di giovedì 14 novembre troveranno un ulteriore boost, dato da un piccolo afflusso fresco da est. Si tratterà però solo di una sferzata fresca temporanea, in quanto da qui al fine settimana ci attende una nuova risalita termica, per via di aria mite in arrivo da sud e sospinta dall’alta pressione sub-tropicale: in montagna lo zero termico diurno raggiungerà ancora una volta i 3300-3500 m (di notte le gelate saranno comunque possibili fin verso i 2000 m per l’inversione termica), mentre a bassa quota la nebbia tornerà a dominare la scena. Alta pressione durante l’autunno e l’inverno per la pianura vuol dire purtroppo anche inquinamento e nebbie.
Da domenica però qualcosa comincerà a cambiare, in quanto le ultime emissioni da parte dei modelli concordano nel vedere il ritorno di correnti atlantiche da nord-ovest, che abbiamo imparato a conoscere molto bene durante la prima parte dello scorso inverno. Una vasto lago di aria fredda tenderà infatti a isolarsi sulla Penisola Scandinava ed interagendo con l’Atlantico invierà a più riprese depressioni in scorrimento a nord delle Alpi da ovest verso est:
Il copione è sempre lo stesso: per tutta la prossima settimana le perturbazioni potrebbero insistere sulle aree di confine con piogge e nevicate (da confermare se abbondanti, ad oggi è impossibile quantificare le precipitazioni con esattezza, viste anche le differenze tra modelli ancora importanti) sulle aree tra Monte Bianco, Rutor, fino a Cervino e Rosa. Località come Courmayeur, La Thuile e Cervinia potrebbero dunque sperimentare preziose nevicate, visto l’avvio a breve della nuova stagione sciistica. Anche sulle altre località valdostane sono attese nevicate, seppur in misura minore, come anche sull’Alto Piemonte ed in misura minore sull’Alta Val Susa. Altrove invece nulla di fatto, in quanto le correnti non riusciranno a valicare i bastioni alpini, che in questo caso agiscono come un muro, bloccando le precipitazioni nella loro avanzata:
Sulle pianure e nelle restanti valli alpine sarà il foehn a dominare la scena, soffiando a tratti intenso a seconda delle giornate. Osservando il profilo termico inoltre, pare che le prime perturbazioni (grosso modo fino al 21-22) saranno associate ad un cuore freddo, dunque capaci di mantenere e favorire un limite neve non eccessivamente alto. Già da lunedì il limite neve potrebbe rimanere intorno ai 1000 m mediamente sulla Valle d’Aosta, a tratti anche al di sotto, per poi aumentare intorno al week-end del 23 novembre (da confermare).
Insomma, la stagione invernale per alcuni sembra promettere decisamente bene, mentre per il versante sud-alpino si instaurerà una circolazione decisamente avara di precipitazioni. Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: la presenza di un flusso perturbato da ovest/nord-ovest consentirà, grazie al foehn, una buona qualità dell’aria, spazzando via le nebbie e la cappa di inquinamento che ormai perdura da troppi giorni, a causa del dominio anticiclonico che perdura da fine ottobre.
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