Pubblicato il 12/12/2025

Possibili piogge e nevicate ad inizio prossima settimana

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Previsioni per il 13/12/2025

TENDENZA METEO 12 – 20 DICEMBRE 2025

Come vi avevamo anticipato nello scorso articolo, la nuova settimana di dicembre è stata caratterizzata da condizioni meteo insolitamente miti in quota. Lo zero termico, a partire da martedì, ha raggiunto i 3500 metri (e localmente anche di più nel Cuneese), mentre temperature massime di 8–10°C sono state registrate fino ai 1500–2000 metri. In pianura, invece, la mitezza non è stata altrettanto evidente: l’inversione termica ha mantenuto condizioni più umide e a tratti fredde, smorzando di fatto la sensazione di tepore.

Fino a domenica la situazione resterà grosso modo simile, poiché l’alta pressione continuerà a insistere sulle nostre zone ancora per qualche giorno. In montagna lo zero termico si manterrà intorno ai 2700–3000 m durante il giorno, mentre in pianura le massime saranno sui 11–13°C, quindi comunque sopra la media del periodo. Da lunedì, però, qualcosa comincerà a cambiare: aria via via più fresca inizierà ad affluire in quota, portando un lieve calo delle temperature (che rimarranno comunque sopra media).

Questa sera i modelli mostrano scenari piuttosto contrastanti per la giornata di martedì 16 dicembre:

Secondo il modello europeo, una saccatura affonderebbe verso il Nord Africa, riuscendo comunque ad attivare un richiamo umido sul Nord-Ovest e a generare precipitazioni spinte dai venti di scirocco. In questo caso assisteremmo a una buona passata di pioggia in pianura (ricordiamo che il trimestre ottobre–dicembre è finora uno dei più secchi mai registrati) e a nevicate discrete in montagna, soprattutto nelle aree esposte al flusso da sud-est: quindi Valli di Lanzo, bassa Valle d’Aosta e VCO. Sarebbe una nevicata di tutto rispetto dai 1000 metri su queste zone, con un peggioramento significativo anche per il Cuneese e più in generale per il basso Piemonte, dove il limite neve potrebbe spingersi fino al suolo.

C’è però un piccolo problema: il modello americano non vede praticamente la perturbazione. Al momento, quindi, abbiamo una probabilità intorno al 50% che lo scenario più perturbato si realizzi, con una notevole variabilità previsionale ancora da risolvere. Una perturbazione di questo tipo sarebbe comunque molto utile un po’ per tutti, e in particolare per le Alpi dove – salvo poche eccezioni – l’innevamento è davvero scarso e preoccupante.

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