Nella giornata del 3 marzo 2024 una intensa perturbazione ha colpito le Alpi occidentali, scaricando quantitativi di neve in 24-36 ore che non si osservavano anche da 5-7 anni su alcune zone; come riportato sulla pagina facebook della Società Meteorologica Italiana – Nimbus, gli accumuli nevosi hanno toccato valori diffusamente superiori a 70 cm oltre i 1300-1500 m dal Cuneese, alla bassa Valle d’Aosta, al Monte Rosa e Ossola, con punte fino a 100-150 cm sulle zone più esposte allo sbarramento del flusso umido da Sud-Est (Valli di Lanzo, Valli Orco e Soana, insieme a Valle di Champorcher e Valle del Lys nella nostra regione)
Evoluzione dei geopotenziali a 500 hPa per la giornata di domenica 3 marzo: si nota una profonda saccatura con asse NW-SE proiettata verso l’Italia e la formazione di un minimo di bassa pressione sul Golfo del Leone: evoluzione perfetta per osservare precipitazioni abbondanti al nord-ovest.
Sempre secondo Nimbus, ”Si è trattata a tutti gli effetti della configurazione meteorologica più favorevole a precipitazioni copiose al Nord-Ovest, e che nell’ultimo biennio di marcata siccità quasi non si era presentata (salvo in maggio 2023)”. L’intensità dell’evento con neve umida e pesante al di sotto dei 1500-1600 m ha causato diverse criticità nelle valli più colpite dal maltempo: nella serata del 3 marzo 2024 le valli di Rhemes, Champorcher, Cogne e Gressoney risultavano non raggiungibili a causa della chiusura delle arterie di accesso per il forte rischio valanghe e per la caduta di diversi alberi.
Nimbus riporta come Nella mattinata del 4 marzo si misuravano spessori nevosi totali al suolo (inclusa dunque la neve presente in precedenza) che talora non si erano più osservati da 5-10 anni. Si tratta di valori poco usuali soprattutto nei recenti anni caratterizzati da una nevosità sempre più modesta, tuttavia per nulla eccezionali in serie di osservazione di 50-100 anni. Alcuni esempi (in parentesi il mese in cui si era osservato l’ultimo spessore nevoso analogo o superiore):
- 124 cm a Balme (1450 m, Valli di Lanzo), info del socio SMI Gianni Castagneri (metà marzo 2016);
- 147 cm a Gressoney-D’Ejola (1850 m, Monte Rosa), dato SMI/CFR VdA (metà aprile 2018);
- 160 cm a Ceresole Reale-diga (1579 m, Valle Orco-Gran Paradiso), dato IREN Energia (inizio febbraio 2014);
- 195 cm al Lago Telessio (1917 m, Valle Orco-Gran Paradiso), dato IREN Energia (fine novembre 2019);
- circa 250 cm al Ghiacciaio Ciardoney (2850 m, Val Soana-Gran Paradiso), dato SMI (fine dicembre 2019).
Neve fresca caduta in Valle d’Aosta tra sabato 2 marzo e lunedì 4 marzo 2024: notare i valori diffusi di 100-150 cm sulle vallate orientali e meridionali della regione, con punte fino a 150-200 cm sulla bassa Valle del Lys e Valle di Champorcher, epicentro del maltempo
Obbiettivo di questo articolo è raccogliere tutte le testimonianze fotografiche più significative dell’evento con dati rilevati e misurazioni fornite dalle stazioni meteo disponibili.
Valle di Champorcher e Valle del Lys
Su queste aree si rilevano i massimi precipitativi, grazie all’esposizione favorevole delle valli: le correnti di scirocco infatti riescono a risalire con estrema facilità e vengono intrappolate dai bastioni alpini, accentuando lo stau in loco e consentendo notevoli quantità di precipitazioni
- Champorcher – Petit-Mont-Blanc 1640 m: 120 cm freschi, da 19 a 139 cm al suolo (131.4 mm equivalenti)
- Champorcher – Rifugio Dondena 2181 m: 125 cm freschi, da 71 a 196 cm
- Gressoney-Saint-Jean – Lago di Seebna 2290 m: 65 cm freschi, da 180 a 245 cm
- Gressoney-Saint-Jean – Weissmatten 2042 m: 74 cm freschi, da 138 a 210 cm (93.2 mm equivalenti)
- Gressoney-Saint-Jean – Bieltschocke 1370 m: 56 cm freschi, da 10 a 66 cm (108.4 mm equivalenti)
- Gressoney-La-Trinité – Eselbode 1642 m: 104 cm freschi, da 66 a 170 cm (78.4 mm equivalenti)
- Gressoney-La-Trinité – Diga Gabiet 2379 m: 81 cm freschi, da 127 a 218 m (56.8 mm equivalenti)
Grafici dei principali nivometri tra Valle del Lys e Champorcher
Vi invitiamo a notare un aspetto fondamentale: i dati sopra riportati sono dati di incremento al suolo misurato dai nivometri automatici, misurare un incremento di 120 cm è sicuramente notevole, perchè tiene anche conto dell’assestamento che la neve ha subito durante la nevicata, per via dell’aumento di peso del manto stesso, senza considerare la qualità della neve, piuttosto umida fino a 2000 m circa. 120 cm di incremento del manto possono arrivare a corrispondere fino a 160-180 cm reali!
Quattro scatti da frazione Staffal di Gressoney, quota 1800 m, la mattina del 3 marzo: già 60-70 cm al suolo (57 cm la misurazione alle ore 10.30), in attesa di un altro mezzo metro che sarebbe caduto tra pomeriggio e sera
L’altezza della neve a Staffal, Gressoney, la mattina del 3 marzo nello scatto di Mirko Colloca
Seggiovie quasi sepolte della neve a Punta Jolanda, sopra Gressoney, a 2275 m
Circa mezzo metro di neve a Gressoney Saint Jean a 1300 m la mattina del 3 marzo 2024
Intorno alla tarda mattinata cominciano a verificarsi i primi disagi: in corrispondenza dell’abitato di Gaby, bassa Valle del Lys, scende una valanga di grosse dimensioni, con interruzione della viabilità, a causa della neve che arriva ad otturare l’ingresso della galleria (foto dell’utente ”Pupu” dal nostro gruppo Telegram, per iscriverti clicca qui).
Nel frattempo le correnti in quota cominciano ad assumere una componente maggiormente da sud-est, andando ad aumentare l’intensità soprattutto sulla bassa Valle, zona di Champorcher in primis:
Due scatti dell’utente ”Fede” dal nostro gruppo Telegram: a sinistra frazione Le Cort di Champorcher a 1800 m con circa 70-80 cm di neve, a destra Grand Mont Blanc a 1620 m
Un confronto tra 2 marzo 2024 e 3 marzo 2024 a Champorcher, quota 1500 m circa; la seconda foto è stata scattata alle ore 17.45, avrebbe continuano a nevicare per altre 8-10 ore! (foto dell’utente Fede dal nostro gruppo Telegram, per iscriversi clicca qui)
Champorcher paese, la sera del 3 marzo: la nevicata è furiosa e si raggiunge il metro di neve anche nell’abitato ad poco più di 1400 m (foto di Valeria Rossini)
Il risveglio a Champorcher a quota 1600 m la mattina del 4 marzo (foto di Enzo Martinet)
Imponenti accumuli al Laris a Champorcher, poco meno di 2000 m: al suolo oltre 2 metri totali di neve! (foto di Johara Cappelletti)
Il risveglio sulle piste di Champorcher la mattina del 4 marzo 2024: oltre 2 metri di neve al suolo (foto di Scuola Sci Champorcher)
Enorme deposito di una valanga caduta a monte di Gressoney La Trinitè nella giornata del 4 marzo 2024
Risveglio a Gressoney La Trinitè, 1600 m, la mattina del 4 marzo 2024 (foto di Silvana Perazzo)
Val d’Ayas e Valtournenche
Su queste aree la perturbazione risulta meno intensa, specie sull’Alta Valtournenche, più riparata dal flusso umido da sud-est; complessivamente si rilevano 40 cm a Breuil-Cervinia, 50 cm tra Chamois e Torgnon, 60-70 cm su tutta la Val d’Ayas, 30 cm in paese a Champoluc e Valtournenche, dove le temperature risultano più al limite. In quota in Valtournenche si raggiunge il massimo innevamento della stagione con ben 326 cm rilevati dal nivometro di Valtournenche Grandes Murailles a 2566 m
Risveglio a Chamois (foto a sinistra) con circa 50 cm freschi e a Barmasc, alta Val d’Ayas (foto a destra di Matteo Lora); in quest’ultimo scatto si nota lo spessore del manto totale superare il metro, grazie alle precedenti nevicate.
Crest, Champoluc con circa 50-60 cm di neve fresca (foto Federico Villa dal nostro gruppo Telegram, per iscriverti clicca qui)
Due scatti da Breuil Cervinia con circa 40 cm freschi, si apprezzano molto bene i vari strati nelle prima foto con circa 150 cm totali al suolo (foto di Marco Milani)
Altri due scatti da Barmasc, alta Valle d’Ayas a 1900 m a cura di Luca Toja
Alcuni nostri scatti a Chamois, 1815 m, con circa 50 cm freschi nel pomeriggio del 3 marzo; al suolo l’accumulo risulta intorno al metro
Estoul durante la nevicata del 3 marzo, foto di Giusy Mariani
Risveglio a Cuneaz, Champoluc, la mattina del 4 marzo (foto di L’Aroula Rooms & Restaurant)
Tre scatti meravigliosi a cura di Edoardo Putzu da Barmasc, Valle d’Ayas, la mattina del 4 marzo 2024
Val di Rhemes, Cogne e Valsavarenche
Anche su queste valli si osservano precipitazioni abbondanti, seconde solamente a Valle del Lys e Champorcher; si toccano punte fino a 80-100 cm freschi tra Cogne e Pila, 50-70 cm tra Val di Rhemes e Valsavarenche, tanto che le tre valli risultano completamente isolate per il rischio valanghe elevato
- Cogne – Lillaz 1613 m: 90 cm freschi, da 60 a 150 cm
- Cogne – Grand-Crot 2279 m: 84 cm freschi, da 115 a 201 cm
- Gressan – Pila-Leissé 2280 m: 71 cm freschi, da 120 a 191 cm
- Valsavarenche – Pont 1951 m: 67 cm freschi, da 70 a 137 cm
- Valsavarenche – Orvieille 2170 m: 56 cm freschi, da 120 a 176 cm
- Rhêmes-Saint-Georges – Feleumaz 2325 m: 50 cm freschi, da 127 a 177 cm
- Rhêmes-Notre-Dame – Chaudanne 1794 m: 54 cm freschi, da 103 a 157 cm
Andamento dei principali nivometri tra Cogne, Pila e Valsavarenche
Rhemes-Notre-Dame, frazione Chanavey: le prime due foto si riferiscono alla mattina del 3 marzo con circa 40 cm di neve fresca, le ultime due (foto di Davide Giannini) la sera con 50 cm al freschi
Alcune foto della nevicata la sera del 3 marzo a Cogne paese con circa 50 cm (foto di Michael Cortese)
Lo spettacolo a Cogne Gimillan a 1800 m la mattina del 4 marzo (foto di L’occhio sul Granpa)
Tre scatti dalle piste di Pila la mattina del 4 marzo (foto di Antonio Ossi)